Il violino è un uccello, forse,
il suo canto è d’argento!
E così il pianoforte insegue il violino
Ma il pianoforte cammina su certi tasti e vola
portando alla notte quel suo viola
serio di mille ombre e figure
e alla luna, forse, è ancora più chiaro
per quel suo timbro, per quel suo spessore
di vecchio solido gufo e di Beethoven
E così il violino si perde ad ascoltare,
col suo nido, coi suoi spini,
o “uccelli”, possiamo dire
Ma quel che conta è che l’uomo è Uomo
e perfino la luna, adesso, lo ammira,
lei che è in alto, più alta del sole.
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