Vorrei ospitare con Voi questa nuova primavera.
Ma anche l'inverno che s'allontana, Signore
e padre nostro misconosciuto;
inneggiare alla meravigliosa realtà del mondo
per un momento escludendo
il nostro genere detto "umano";
salutare con un musicale "Namaste"
il "divino che è in te"
oh santa santa santa Natura!
ed entrare con musica e poesia, solo così
in quel non più strumentale Paradiso
a cui sempre ci appoggiamo
Chi sa veramente quanto sia santo, santo, santo
questo tutto che qui andiamo ospitando
come un vero paradiso?
Là dove nell'erba raramente ci distendiamo,
e per sport, per hobby umano intersechiamo,
per ciò che "basta" e "serve".
Amici, non è più tempo d'utilità e sopravvivenza
né di falsa beatitudine e falsa coscienza,
la vita ci chiama come veri angeli;
là dove vivono intrecciate Musica e Visione,
fuori da condotte troppo umane,
nel tutto di cui poco ci accorgiamo;
là dove in pura Presenza e pura Semplicità
il tutto accade, e la sua Eternità
è in cose minime e fragilissime.
Amici, lasciamo la ferrea Ragione indietro,
e l'Io, gettiamo quel filo arrugginito
con cui andiamo recintando l'immenso!
Se solo con pari Eternità di nessuna Pretesa
ci preparassimo a ricever il vero paradiso...
anche all'umano esso s'aprirebbe!
Perciò su questa mia composizione,
qui vissuto fuori da ogni ragione
ricade il mio sapere concreto
Il brano musicale a cui mi riferisco è qui di seguito pubblicato. Buon Ascolto/Visione.
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