So che è arrivata l’epoca delle identità colossali
costituite da Propagande 2, 3, 5
(qui avrei potuto dire costituite da immagini di televisori e video;
da scorie di affaristi, zombies milanesi e transnazionali,
massoni e paramassoni puttanieri e i loro chirurghi plastici…
ma sta a voi approfondire cosa sono queste decennali Propagande)
So che queste identità sono per lo più indefinite, sparpagliate in sé,
spacciate da gente vana al soldo, trafficanti di anime.
Non solo corpi, come nel vecchio fascismo, ma un intero mistero.
Anche quell’ adolescente gangster fascistello italiano tutto tatuato
che non sembra italiano e che urla “negro ti spengo col ferro”
mette tutto se stesso in questa Identità di mille Nazioni aggregate in gang
So che un vento appena discreto sfalderebbe questi colossi
ma il vento non viene, né del resto c’è sufficiente aria tra i blocchi
a generare sbuffi freschi – come a primavera quando la primavera esisteva
ed ero appena poeta alla metà degli anni ’80 e nuove poesie e nuovi fiori
erano la spuma della mia anima adolescente; e cercavo dire periferie
con pochi amici per niente criminali, non iniziati alle Droghe dei Nazionalisti
continua
(ma nel segreto della mia casa)
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