Erte nei vostri diritti o pendule,
predatrici della luce o pigre,
la Primavera è il vostro riscatto;
ma ecco l’estate, l’arido delitto
seguente, e già è vecchio il retaggio
nell’aspra luce nuova, nero privilegio
diventa la vita, e il tenero trifoglio
muta in ispido ritorto cespuglio.
In un giallo-nero vira ogni colore
e spaurito è questo nuovo stare
della Margherita, della maggese Spiga,
del Tarassaco che svela la sua fata,
se è già avvizzito ciò che ieri era ampio
e dove il campo splendeva di bianco
oggi è grigio, come l’Iris nel suo letto
le cui teste come mozzate cadono sul petto
di foglie stinte nel corpo adusto.
Dogmatico fuoco d’Agosto
a cui la terra diventa infertile,
polvere forzata, madre pazza e rettile
di cui perfino la farfalla è stufa
pur avendo ancora il muso da bruco.